13 ottobre 2016

ANUBI , IL CANE “CHIACCHIERONE“


 
Anubi ha una storia particolare: è stato tratto in salvo mentre cercava, senza riuscirci, di riemergere dalle acque di un torrente. Chissà se vi è caduto accidentalmente o se qualcuno ce l’ha gettato, sperando che la corrente trascinasse via ciò che era diventato solo un peso. Non lo sappiamo e mai lo sapremo. Ma un fatto è certo: nessuno si è preoccupato di cercarlo. Nessuno lo ha amato abbastanza da soffrire per la sua mancanza. Così il rifugio è diventato la sua casa. Solitamente, per i cani con le sue caratteristiche (è giovane, carino, di taglia contenuta) l’esperienza del canile è solo una brevissima parentesi. Ma per Anubi, con noi da circa quattro mesi, sembra non essere così. I giorni passano e lui non riesce ad accettare la perdita della libertà. Quel box, infinitamente limitante per la sua vivacità, proprio non lo sopporta. Protesta, Anubi. Protesta di continuo. Grida al mondo tutto il suo disagio e lo fa nell’unico modo che conosce: abbaiando. Quando qualcuno passa davanti al suo box, il richiamo si fa più intenso, più acuto. I visitatori si soffermano un attimo per poi allungare celermente il passo, attratti da altri cani meno “brontoloni”. Comprensibile. Quando a scrutarti da dietro le sbarre è un cagnolino con lo sguardo languido e l’espressione supplichevole, non si può che intenerirsi. Difficile resistere ad uggiolii imploranti o a codine che frullano impazzite per darti il benvenuto. Un abbaio ostinato, accompagnato da un’eccitazione che sale alle stelle, non è il miglior biglietto da visita.
Eppure, in quell’abbaiare fastidioso, c’è una disperazione che non può lasciare indifferenti. C’è tutta la frustrazione di chi non si rassegna alla detenzione ed implora a gran voce attenzioni che solo una famiglia potrebbe regalargli.
Quando apriamo il cancello per la consueta passeggiata giornaliera, Anubi schizza via come una pallina impazzita di un flipper. Corre a perdifiato, salta, fiuta. Va, ritorna, sparisce di nuovo tra la vegetazione del bosco. Il suo lamento perentorio lascia spazio alla gioia, ad una curiosità che ogni giorno si rinnova. Rincorre lucertole, si trastulla con le foglie secche attratto dal loro rumore. Cerca pezzi di legno da farsi lanciare e da inseguire come fossero importantissime prede. C’è un po’ di border collie nel suo dna. Forse anche per questa lontana parentela con una delle razze più dinamiche che esistano, il movimento è per lui ragione di vita..
Probabilmente non è il cane adatto ad aspettarvi in appartamento per giornate intere, spalmato in un morbido divano ed intento - di buon grado- al risparmio energetico. Ma se avete un ampio spazio esterno recintato, la possibilità di portarlo spesso a passeggio e d’intrattenerlo con attività divertenti, potrebbe essere l’amico giusto per voi. Venite a conoscerlo. Vi accoglierà chiedendovi a gran voce di portarlo via.
Elisabetta M. -  Casentino 2000, Ottobre 2016

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